Il Coordinamento calabrese per l’acqua pubblica “Bruno Arcuri" sarà al fianco della FIOM il prossimo 28 gennaio a Vibo Valentia
Come Coordinamento calabrese per l’acqua pubblica “Bruno Arcuri”, impegnati a dire no alla privatizzazione dell’acqua ed all’attuale gestione della Sorical, che già tanti problemi sta creando ai cittadini calabresi, saremo al fianco dei lavoratori della Fiom che in Calabria il 28 gennaio manifesteranno a Vibo Valentia davanti allo stabilimento del Nuovo Pignone. L’attacco ai diritti avanzato alla Fiat, da Marchionne ed il Governo nazionale, contro i lavoratori come quello nelle nostre Università contro gli studenti, è un vero e proprio stravolgimento della nostra Costituzione e riguarda tutte e tutti noi al pari della mercificazione dell’accesso all'acqua che, proprio di recente, l’Onu ha riconosciuto come un diritto umano universale. Proprio a Vibo, già questa estate e ora da 21 giorni, l’acqua non risulta potabile, a San Lorenzo del Vallo viene perfino interrotta l’erogazione dell’acqua per poi ripristinarla per via di una sentenza del tribunale di Castrovillari, molti comuni si vedono gonfiare i debiti pregressi e, addirittura, la Sorical aumenta le tariffe dell’acqua in maniera arbitraria ed illegittima. Questi, sono solo alcuni degli effetti che la gestione della società mista Sorical sta causando ai calabresi. Dopo il milione e quattrocentomila firme raccolte, di cui quasi 45.000 nelle nostra regione, ed il via libera della Corte costituzionale ai nostri due quesiti referendari, con il voto di questa primavera vogliamo fermare la privatizzazione dell’acqua e rendere pubblica e partecipata la gestione di questo essenziale bene comune anche in Calabria. Su queste problematiche è stato avviato un confronto con la Fiom e con la Cgil regionale che intendiamo proseguire ed allargare ad altri soggetti sociali. Pertanto, come faremo il 28 a Vibo con la Fiom, saremo sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, degli studenti e di tutti quei movimenti che difendono diritti inalienabili come il diritto allo sciopero, al lavoro, al sapere, alla salute, ad un ambiente sano. Perché si scrive acqua ma si legge democrazia.
Ufficio stampa
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”
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