Cari amici, sono profondamente dispiaciuto per la polemica che trovo incomprensibile e ingiusta e che continua ad essere alimentata in questi giorni anche perché è frutto di affermazioni non vere. In sostanza si continua a ripetere che il sottoscritto starebbe operando per la “privatizzazione dell'acqua”. Le cose non stanno così. Il sottoscritto è uno dei pochi sindaci calabresi che ha firmato i quesiti referendari proposti dal comitato promotore, ha mantenuto sempre aperto un dialogo con il coordinamento cittadino per il referendum e si è impegnato a sostenere in Consiglio comunale la delibera di iniziativa popolare da questi promosso e sottoscritta da 700 cittadini per considerare l'acqua come un bene fondamentale senza rilevanza economica. A tale proposito ho sollecitato il presidente del Consiglio comunale affinché questo punto venga iscritto rapidamente all'ordine del giorno. Infine, le tariffe dell'acqua nel nostro comune, per espressa volontà dell'Amministrazione da me diretta, sono rimaste bloccate dal 2005, anno in cui sono stato eletto sindaco per la prima volta, nonostante i 5 successivi aumenti che la Sorical (società mista che gestisce gli acquedotti della Regione), ha inflitto a tutti noi. La Lamezia Multiservizi che è sempre stata una società mista che insieme al Comune di Lamezia, socio di maggioranza, aveva la partecipazione di altri comuni del circondario, nonché della Spa Sviluppo Italia, è attualmente una società interamente pubblica perché per legge Sviluppo Italia ha dovuto lasciare le sue quote. Essa gestisce diversi servizi per conto del nostro e di altri 27 comuni del comprensorio (dal verde pubblico alla raccolta differenziata fino allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, dal trasporto pubblico locale alla manutenzione stradale, dall'illuminazione pubblica ai servizi cimiteriali, dal servizio idrico e fognario alla gestione del canile municipale). La società, che occupa oltre 280 dipendenti, è tra le pochissime se non l'unica della nostra regione, che è riuscita a resistere nel corso degli anni senza rischiare il fallimento, garantendo i servizi locali ai cittadini, le tariffe più basse tra le città della Calabria e la tutela dell'occupazione dei suoi dipendenti fino alla recente stabilizzazione di diversi lavoratori socialmente utili. Il Consiglio comunale qualche settimana fa, dopo lo stanziamento di ulteriori due milioni di euro per la ricapitalizzazione dovuta alla cessione delle quote da parte di Sviluppo Italia, ha avviato le procedure per l'individuazione, in base alla legge vigente ed entro il 31/12/2011, di un nuovo partner che consenta alla società di continuare a svolgere le sue funzioni partecipando alle gare che saranno bandite per la gestione dei diversi servizi locali. Alla fine di questo percorso e se il Consiglio comunale approverà la delibera di iniziativa popolare, è evidente che la gestione del servizio idrico, che è solo uno dei molteplici campi di attività della Lamezia Multiservizi, potrà essere scorporato dall'asset della società ed affidato ad un'azienda speciale così come il comitato richiede. Quindi non solo non c'è nessuna decisione del sindaco di cedere ai privati l'acqua ma invece c'è un'azione coerente per difendere l'acqua come bene comune, garantire ai cittadini l'accesso alle tariffe più basse possibili come fino ad ora è stato, lavorare in prospettiva per mantenere pubblica la gestione dell'acqua e contemporaneamente salvaguardare un patrimonio imprenditoriale e lavorativo quale quello rappresentato dalla Lamezia Multiservizi, sia in funzione dell'efficienza nell'erogazione delle prestazioni a servizio dei cittadini, sia a salvaguardia dei livelli occupazionali così importanti in una realtà del sud come la nostra.
Cordiali saluti,
Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme
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