IL CONSIGLIO COMUNALE E’ INADEMPIENTE!
Circa 4 mesi fa abbiamo depositato, presso il protocollo comunale, una proposta di delibera di iniziativa popolare con in calce circa 700 firme di cittadini e cittadine lametine con la richiesta di un “consiglio comunale aperto” per discutere ed approvare alcune importanti proposte in merito ad un percorso di ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato. Ad oggi nessun Consiglio Comunale è stato convocato, nonostante i termini previsti dallo Statuto Comunale e dal Regolamento del Consiglio - in merito alle iniziative popolari - sono ampiamente scaduti.
Il Consiglio Comunale quindi è inadempiente!
Tale grosso ritardo sottolinea il fatto che questa amministrazione comunale ha forti difficoltà ad affrontare il delicato problema della gestione del servizio idrico integrato e, più in generale, della ormai avviata privatizzazione della Lamezia Multiservizi. E’, d’altra parte, evidente che questo consiglio comunale è stato letteralmente espropriato delle sue prerogative politiche ed istituzionali! Le vicende legate alla questione della Multiservizi hanno portato alla luce del sole come le decisioni importanti riguardanti il futuro di migliaia di cittadini di questa città, vengano prese altrove e poi semplicemente ratificate a colpi di maggioranza, senza il coinvolgimento dei soggetti principali: cittadini, lavoratori, associazioni, movimenti, ecc. I tanto sbandierati processi di partecipazione popolare diventano semplicemente propaganda per garantirsi l’immagine di amministrazione virtuosa. Ci sentiamo profondamente indignati per questo comportamento reticente, antidemocratico e irrispettoso delle richieste di tanti cittadini lametini; chiediamo, almeno, che vengano rispettati i regolamenti comunali e di dare nell’immediato una risposta alla comunità lametina che questo Consiglio Comunale pretende di rappresentare. Vogliamo nel contempo richiamare Speranza ai suo doveri di sindaco ed alle sue promesse fatte a mezzo stampa e privatamente durante un incontro con il comitato, tre mesi fa; in quell’occasione infatti promise la convocazione di un consiglio comunale aperto come, appunto, da noi più volte richiesto. Questa mancata promessa ha un sapore antico: anche nel 2007 durante un’affollata e partecipata assemblea con Alex Zonatelli promise al comitato e ai cittadini presenti, un consiglio comunale aperto sulla questione dell’acqua; promessa che puntualmente non è stata mantenuta. Vogliamo ricordare a tutti i rappresentanti politici eletti in Consiglio Comunale e ai loro partiti, liste civiche, ecc., che la raccolta delle firme - terminata lo scorso luglio - per i referendum sulla “ripubblicizzazione” dell’acqua e promossa dal Forum nazionale dei Movimenti per l’Acqua, di cui questo Comitato è membro, ha superato quota 1.400.000 (un milionequattrocentomila!). Forti di questi numeri e di circa 3000 firme raccolte nella solo città di Lamezia, questo comitato intende portare avanti la vertenza per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato e più in generale contro la privatizzazione della Lamezia Multiservizi con una capillare azione di controinformazione sul territorio. Abbiamo già tenuto diverse iniziative pubbliche ed effettuato volantinaggi in città e davanti ai cancelli della Multiservizi. Inoltre, una rappresentanza del comitato cittadino parteciperà all’assemblea nazionale del Forum Nazionale dei Movimenti per l’Acqua, che si terrà a Firenze proprio questo fine settimana. Sarà questa l’occasione per presentare, all’intera assemblea, la questione della Lamezia Multiservizi! Invitiamo pertanto il Sindaco ed il Consiglio Comunale a dare risposta immediata alla nostra richiesta perché la partita della Multiservizi non è ancora terminata e noi intendiamo portare avanti, e fino in fondo, la lotta con tutti gli strumenti democratici in nostro possesso, senza escludere le vie legali. Chiediamo infine a questa amministrazione di prendere seriamente in considerazione la proposta di moratoria lanciata dal Forum nazionale sul processo di privatizzazione dell’acqua. Procedere sulla strada della privatizzazione senza considerare 1.400.000 firme e l’imminente referendum primaverile, vuol dire mandare un messaggio politico chiaro ed inequivocabile: essere perfettamente in linea con i dettati delle politiche neoliberiste di privatizzazione dei beni comuni.
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