COSTITUITO IL COMITATO REFERENDARIO CALABRESE CONTRO IL NUCLEARE
Allarme anche per ubicazione su territorio calabrese del sito unico nazionale per scorie nucleari. E’ operativo il Comitato referendario calabrese “Vota SI per fermare il nucleare”, costituito a Vibo Valentia, nella sede del Wwf Calabria, da un vasto schieramento unitario di organizzazioni sociali ed ambientaliste ed aperto a tutte le organizzazioni ed ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia dell’atomo. Al primo incontro, alla presenza del prof. Silvio Greco di Slow food che ha preso parte alla costituzione del Comitato nazionale, hanno partecipato: Forum Ambientalista Calabria; ISDE - Medici per l’Ambiente – Calabria; Greenpeace Calabria; Slow food Calabria; Coordinamento calabrese Acqua pubblica B.Arcuri; Wwf Calabria; Forum del Reventino di Decollatura; CSOA Angelina Cartella di Reggio Calabria; Comitato Natale De Grazia di Amantea; Movimento Terra, Aria, Acqua e Libertà di Crotone; Associazione Solidarietà e Partecipazione e Associazione Ambientalista “il riccio” di Castrovillari. Il Governo nazionale teme l’opinione degli italiani e sta facendo di tutto per impedire che si esprimano col referendum. Prima è stato negato l’accorpamento con le amministrative (caricando così la spesa pubblica di ben 400 milioni di euro), poi con la moratoria-truffa vorrebbe farci credere che il referendum sul nucleare è superfluo. Non è così! Inoltre, siamo tutti veramente preoccupati per la possibilità concreta che proprio sul territorio calabrese possa essere collocato il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari. Noi non possiamo fare campagne pubblicitarie da milioni di euro. Noi abbiamo due sole grandi forze: i fatti concreti della storia che ci danno ragione – da ultimo il dramma che sta vivendo il Giappone – e il grande numero di persone che non vogliono per sé e per i propri cari né un futuro nuclearizzato né un territorio regionale avvelenato e che oggi si possono e si vogliono mobilitare strada per strada, nelle piazze, sul web, con le radio e le tv locali. La Calabria è già stata avvelenata abbastanza con rifiuti pericolosi e radioattivi, dal crotonese alla valle dell’Oliva, dalla Marlane di Praia a Mare, alla ferriti di zinco della sibaritide. E continuano le segnalazioni sulla presenza di materiale radioattivo in diverse discariche regionali. Il comitato regionale contro il nucleare sarà perciò impegnato per rendere sempre più consapevoli i cittadini e portare alle urne la maggioranza degli elettori calabresi. Già nel giro di poche settimane si terrà, per questo motivo, un incontro operativo per costituire un gruppo regionale di lavoro (con tecnici, giuristi ed esperti del settore) che opererà con le necessarie competenze, ed anche con la continuità e la determinazione che la situazione richiede, al fine di affrontare le emergenze presenti sul territorio calabrese, determinate sia dalla presenza dei siti inquinati che da discariche, legali o illegali che siano, comunque pericolose.
Vibo Valentia, 23/04/2011
Allarme anche per ubicazione su territorio calabrese del sito unico nazionale per scorie nucleari. E’ operativo il Comitato referendario calabrese “Vota SI per fermare il nucleare”, costituito a Vibo Valentia, nella sede del Wwf Calabria, da un vasto schieramento unitario di organizzazioni sociali ed ambientaliste ed aperto a tutte le organizzazioni ed ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia dell’atomo. Al primo incontro, alla presenza del prof. Silvio Greco di Slow food che ha preso parte alla costituzione del Comitato nazionale, hanno partecipato: Forum Ambientalista Calabria; ISDE - Medici per l’Ambiente – Calabria; Greenpeace Calabria; Slow food Calabria; Coordinamento calabrese Acqua pubblica B.Arcuri; Wwf Calabria; Forum del Reventino di Decollatura; CSOA Angelina Cartella di Reggio Calabria; Comitato Natale De Grazia di Amantea; Movimento Terra, Aria, Acqua e Libertà di Crotone; Associazione Solidarietà e Partecipazione e Associazione Ambientalista “il riccio” di Castrovillari. Il Governo nazionale teme l’opinione degli italiani e sta facendo di tutto per impedire che si esprimano col referendum. Prima è stato negato l’accorpamento con le amministrative (caricando così la spesa pubblica di ben 400 milioni di euro), poi con la moratoria-truffa vorrebbe farci credere che il referendum sul nucleare è superfluo. Non è così! Inoltre, siamo tutti veramente preoccupati per la possibilità concreta che proprio sul territorio calabrese possa essere collocato il sito unico nazionale per la raccolta delle scorie nucleari. Noi non possiamo fare campagne pubblicitarie da milioni di euro. Noi abbiamo due sole grandi forze: i fatti concreti della storia che ci danno ragione – da ultimo il dramma che sta vivendo il Giappone – e il grande numero di persone che non vogliono per sé e per i propri cari né un futuro nuclearizzato né un territorio regionale avvelenato e che oggi si possono e si vogliono mobilitare strada per strada, nelle piazze, sul web, con le radio e le tv locali. La Calabria è già stata avvelenata abbastanza con rifiuti pericolosi e radioattivi, dal crotonese alla valle dell’Oliva, dalla Marlane di Praia a Mare, alla ferriti di zinco della sibaritide. E continuano le segnalazioni sulla presenza di materiale radioattivo in diverse discariche regionali. Il comitato regionale contro il nucleare sarà perciò impegnato per rendere sempre più consapevoli i cittadini e portare alle urne la maggioranza degli elettori calabresi. Già nel giro di poche settimane si terrà, per questo motivo, un incontro operativo per costituire un gruppo regionale di lavoro (con tecnici, giuristi ed esperti del settore) che opererà con le necessarie competenze, ed anche con la continuità e la determinazione che la situazione richiede, al fine di affrontare le emergenze presenti sul territorio calabrese, determinate sia dalla presenza dei siti inquinati che da discariche, legali o illegali che siano, comunque pericolose.
Vibo Valentia, 23/04/2011
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