Il Domani – 02.06.2007
SERVIZIO IDRICO. Il “Comitato acqua bene comune” chiede un consiglio comunale ad hoc
«L’Amministrazione si esprima sull’Ato 2»
LAMEZIATERME - «Mercoledì 30 maggio è stato approvato alla camera dei deputati l'emendamento al disegno di legge Bersani contenente il provvedimento di moratoria sui processa di privatizzazione dell'acqua. E stata così segnata una prima vittoria del movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua!». E'quanto si legge in una nota del "Comitato territoriale acqua bene comune". «L'emendamento - sottolinea il Comitato - prevede che, fino all'approvazione di una nuova normativa, in attuazione dei decreti correttivi del decreto ambientale, relativa alla gestione del servizio idrico integrato, siano sospesi tutti gli affidamenti a soggetti privati, compresi quelli attualmente in corso. Non era scontato che si stabilisse per legge che la moratoria restasse in vigore fino all'approvazione di una nuova legge sul regime idrico, che sarà inserita nei decreti correttivi di modifica del decretone ambientale. Questo è stato possibile grazie al lavoro congiunto e sinergico tra forze politiche, movimenti e livelli istituzionali che ci dice che ce la possiamo fare solo se movimenti e istituzioni riescono a stabilire una costante e proficua relazione. La moratoria - continua la nota -, è una vittoria netta che rappresenta un passo avanti importante, per la battaglia ancora tutta aperta per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Il Par lamento dunque ha recepito quanto da tempo - a partire dalla grande manifestazione nazionale di Palermo del 10 marzo scorso - i movimenti per l'acqua chiedono, attraverso le mobilitazioni territoriali e la campagna nazionale di raccolta firme per una nuova legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua. Con questo provvedimento - che chiediamo sia rapidamente approvato anche dal senato - vengono sconfitte tutte le accelerazioni verso la privatizzazione dell'acqua che a livello regionale e locale erano state portate avanti dalle lobbies del capitale finanziario, per respingere la campagna in corso per la ripubblicizzazione dell'acqua e per far trovare di fronte al fatto compiuto ogni possibile conquista normativa in direzione dell'acqua bene comune e diritto umano universale. L'approvazione della moratoria dimostra una volta di più le ragioni del Forum dei Movimenti per l'Acqua che dal gennaio scorso ha iniziato una campagna di raccolta firme - ormai giunta sopra le 300.000 firme - per chiedere che l'intero ciclo dell'acqua sia tolto dal mercato e restituito, come bene comune e risorsa da conservare, allo spazio pubblico e alle comunità locali per una gestione che sia pubblica e partecipativa. L'accordo del 30 maggio - sottolineano dal "Comitato acqua bene comune" -, è inoltre uno schiaffo a tutti coloro che stanno tentando di delegittimare la politica perché esso ha confermato che, in democrazia, la forza della politica risiede nel legame stretto tra i cittadini e le istituzioni rappresentative. La prima sconfitta del neocapitalismo municipale è stata possibile proprio in Italia a proposito dell'acqua, perché nel nostro paese si è sviluppato uno dei più forti movimenti in Europa di lotta per l'acqua come bene comune e per il diritto umano all'acqua. Iniziata più di dieci anni or sono, fra gli altri, dal Comitato italiano per il contratto mondiale dell'acqua, la lotta per l'acqua vede oggi impegnati in un largo movimento italiano dell'acqua, migliaia di cittadini in sostegno della legge nazionale sull'acqua di iniziativa popolare. La Res Publica ne esce quindi rinforzata. E' un bei giorno di incoraggiamento per il futuro». «Forti di questo primo risultato - si legge a margine della nota - chiediamo, per l'ennesima volta, al sindaco Speranza ed all'intera Giunta la convocazione immediata di un Consiglio comunale con all'ordine del giorno la discussione sullo stato di fatto sul processo di affidamento del Servizio idrico integrato relativo all'Alo 2 di Catanzaro. Chiediamo, altresì, che questa Amministrazione assuma una posizione chiara e definitiva sulla vicenda Ato 2 e, più in generale, sulle politiche di ripubblicizzazione dell'acqua e di tutti i beni comuni».
SERVIZIO IDRICO. Il “Comitato acqua bene comune” chiede un consiglio comunale ad hoc
«L’Amministrazione si esprima sull’Ato 2»
LAMEZIATERME - «Mercoledì 30 maggio è stato approvato alla camera dei deputati l'emendamento al disegno di legge Bersani contenente il provvedimento di moratoria sui processa di privatizzazione dell'acqua. E stata così segnata una prima vittoria del movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua!». E'quanto si legge in una nota del "Comitato territoriale acqua bene comune". «L'emendamento - sottolinea il Comitato - prevede che, fino all'approvazione di una nuova normativa, in attuazione dei decreti correttivi del decreto ambientale, relativa alla gestione del servizio idrico integrato, siano sospesi tutti gli affidamenti a soggetti privati, compresi quelli attualmente in corso. Non era scontato che si stabilisse per legge che la moratoria restasse in vigore fino all'approvazione di una nuova legge sul regime idrico, che sarà inserita nei decreti correttivi di modifica del decretone ambientale. Questo è stato possibile grazie al lavoro congiunto e sinergico tra forze politiche, movimenti e livelli istituzionali che ci dice che ce la possiamo fare solo se movimenti e istituzioni riescono a stabilire una costante e proficua relazione. La moratoria - continua la nota -, è una vittoria netta che rappresenta un passo avanti importante, per la battaglia ancora tutta aperta per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Il Par lamento dunque ha recepito quanto da tempo - a partire dalla grande manifestazione nazionale di Palermo del 10 marzo scorso - i movimenti per l'acqua chiedono, attraverso le mobilitazioni territoriali e la campagna nazionale di raccolta firme per una nuova legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell'acqua. Con questo provvedimento - che chiediamo sia rapidamente approvato anche dal senato - vengono sconfitte tutte le accelerazioni verso la privatizzazione dell'acqua che a livello regionale e locale erano state portate avanti dalle lobbies del capitale finanziario, per respingere la campagna in corso per la ripubblicizzazione dell'acqua e per far trovare di fronte al fatto compiuto ogni possibile conquista normativa in direzione dell'acqua bene comune e diritto umano universale. L'approvazione della moratoria dimostra una volta di più le ragioni del Forum dei Movimenti per l'Acqua che dal gennaio scorso ha iniziato una campagna di raccolta firme - ormai giunta sopra le 300.000 firme - per chiedere che l'intero ciclo dell'acqua sia tolto dal mercato e restituito, come bene comune e risorsa da conservare, allo spazio pubblico e alle comunità locali per una gestione che sia pubblica e partecipativa. L'accordo del 30 maggio - sottolineano dal "Comitato acqua bene comune" -, è inoltre uno schiaffo a tutti coloro che stanno tentando di delegittimare la politica perché esso ha confermato che, in democrazia, la forza della politica risiede nel legame stretto tra i cittadini e le istituzioni rappresentative. La prima sconfitta del neocapitalismo municipale è stata possibile proprio in Italia a proposito dell'acqua, perché nel nostro paese si è sviluppato uno dei più forti movimenti in Europa di lotta per l'acqua come bene comune e per il diritto umano all'acqua. Iniziata più di dieci anni or sono, fra gli altri, dal Comitato italiano per il contratto mondiale dell'acqua, la lotta per l'acqua vede oggi impegnati in un largo movimento italiano dell'acqua, migliaia di cittadini in sostegno della legge nazionale sull'acqua di iniziativa popolare. La Res Publica ne esce quindi rinforzata. E' un bei giorno di incoraggiamento per il futuro». «Forti di questo primo risultato - si legge a margine della nota - chiediamo, per l'ennesima volta, al sindaco Speranza ed all'intera Giunta la convocazione immediata di un Consiglio comunale con all'ordine del giorno la discussione sullo stato di fatto sul processo di affidamento del Servizio idrico integrato relativo all'Alo 2 di Catanzaro. Chiediamo, altresì, che questa Amministrazione assuma una posizione chiara e definitiva sulla vicenda Ato 2 e, più in generale, sulle politiche di ripubblicizzazione dell'acqua e di tutti i beni comuni».
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