ACQUA PUBBLICA IN CALABRIA: È ORA!
Per un rilancio della mobilitazione
contro la privatizzazione dell’acqua
contro la privatizzazione dell’acqua
e dei servizi pubblici locali
La seduta della IV commissione del 28 febbraio aveva tra i
punti all’ordine del giorno l’esame abbinato delle proposte di legge inerenti
la fondamentale materia del Servizio Idrico in Calabria: la nostra proposta
di legge di iniziativa popolare e quella avanzata dalla Giunta regionale.
Come purtroppo letto sulla stampa e confermato nel resoconto sommario della
seduta, apprendiamo amaramente che il percorso della nostra legge di
iniziativa popolare “Acqua Bene Comune Calabria” è stato chiuso senza
che questa venisse minimamente discussa.
Con l’alibi di un mutato contesto
normativo (e ci mancherebbe, sono quattro anni che la nostra proposta attende
di essere discussa!) la IV commissione decide di adottare come testo base
di discussione quello della Giunta regionale, mettendo da parte senza
neanche un accenno il nostro, quello frutto di un percorso partecipativo,
quello frutto di anni di mobilitazione contro la privatizzazione dell’acqua,
quello sottoscritto da 11mila calabresi, compreso lo stesso Presidente Mario
Oliverio.
Sembra sia passata un’eternità dai festeggiamenti per la vittoria
del Sì ai referendum del 2011 contro la privatizzazione dei servizi pubblici
locali e l’utile garantito per la gestione del servizio idrico, e nonostante
tanto sia stato fatto per arginare il fenomeno della privatizzazione - che i
governanti di ogni colore e nazione vogliono far apparire come ineluttabile -
le cronache quotidiane riportano di realtà territoriali, piccole e grandi che
siano, costrette a organizzarsi per affrontare il problema della malagestione
dell’acqua.
Problema che sembra non interessare affatto ai tavoli deputati, che
preferiscono invece ragionare sul come spartire la grande torta dell’acqua e
non solo: attraverso vari processi di acquisizione, aggregazione e fusione, i
quattro colossi multiutilities attuali - A2A, Iren, Hera e Acea - già
collocati in Borsa, stanno puntando a inglobare tutte le società di gestione
dei servizi idrici, ambientali ed energetici, cercando di realizzare di
fatto, e in barba ad ogni referendum, l’accaparramento delle fonti idriche e la
privatizzazione totale del settore.
La nostra regione non è certo fuori da queste logiche e così,
mentre da Cosenza a Nicotera, passando per Cotronei e Lamezia, la lista delle
doglianze contro la sempiterna Sorical non accenna a sgonfiarsi, le proposte
legislative in materia firmate dalla Giunta Oliverio, sebbene a parole
puntino al pubblico, a nostro modo di vedere possono rappresentare il grimaldello
per manovre speculative di questo tipo. Prima che il disegno si completi e
che, in un modo o nell’altro, si ridefinisca la forma di gestione, riteniamo
fondamentale il lancio di una campagna regionale che, al fine di rendere il più
possibile evidenti questi pericoli, renda “virali” una serie di parole
d’ordine.
#BastaSorical Chiudiamo
definitivamente questo carrozzone mangiasoldi che, nonostante gli scandali come
quello dell’Alaco, nonostante sia in “liquidazione” dal 2012, ancora fa il
bello e il cattivo tempo in Calabria. La Sorical va chiusa e il socio privato,
la francese Veolia, deve rispondere per i danni fatti nella nostra regione sia
in materia di servizi idrici che di gestione rifiuti. Non ci basta perciò che
“regali” le sue quote azionarie: deve rispondere pienamente del pregresso e non
liberarsi con un’uscita che sa di ennesima beffa per i calabresi.
#BastaSPA Ancora,
dagli uffici regionali si gioca con il termine “pubblico”, paventando la
soluzione del problema Sorical con la sua trasformazione appunto in una società
“interamente pubblica”: il fatto che il capitale di una SpA sia interamente in
mano al pubblico non significa che questa operi negli interessi del pubblico.
Prendiamo ad esempio cosa ci dice la politica ad ogni taglio di treno nella
nostra regione: è una decisione delle Ferrovie dello Stato, è una scelta
aziendale, noi non possiamo farci niente! Eppure anche qui stiamo parlando di
una “società interamente pubblica”, ma non è il pubblico che noi vogliamo, non
è il modello gestionale che auspichiamo. Di ciò è bene che ne tenga conto,
quando e se diventerà operativa, anche l’Autorità Idrica della Calabria,
deputata secondo il disegno della Regione alla scelta della forma di gestione.
#Pubblico&Partecipato Noi crediamo
in forme di gestione pubbliche e partecipate, ed è questa la forma gestionale
che avevamo proposto nella nostra legge di iniziativa popolare che dal 2012
aspettava di essere discussa in Consiglio Regionale. Certo sono passati degli
anni e il contesto legislativo nazionale è cambiato, purtroppo in peggio e
purtroppo a favore degli interessi privatistici, ma nulla ancora vieta di
salvaguardare i punti fondamentali e i valori fondanti della nostra proposta,
in particolar modo legati alla partecipazione dei cittadini e al ruolo delle
municipalità nella gestione del Servizio Idrico.
Sono queste le tre parole d’ordine di questa nuova campagna
che come Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ci apprestiamo a
lanciare, a partire da una conferenza stampa
che si terrà simbolicamente davanti alla sede
della Sorical, Viale Europa 35 a Catanzaro Lido, sabato 11 marzo alle ore 11:00.
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